Il dolore o sofferenza psicologica ha la sua origine nelle nostre idee sugli eventi.
Una quota di sofferenza è inevitabile. La maggior parte delle persone però soffre più di questa quota ineliminabile.
Qualcuno soffre così tanto che arriva a pensare di essere sfortunato, predestinato, geneticamente fallato, stupido, cattivo e così via.
Più realisticamente, si tratta di qualcuno che 'pensa male'. E chi 'pensa male' nella stragrande maggioranza dei casi poi sta anche male.
Con 'pensare male' si intende pensare in maniera non adeguata.
Quando pensiamo ci formiamo e utilizziamo delle idee (o contenuti mentali) mettendole in relazione tra loro. Queste idee possono essere più o meno adeguate.
Adeguate a che? In filosofia "idea adeguata", è "quella che esprime perfettamente il suo oggetto".
Nella nostra filosofia - l'insieme dei principi, delle idee e delle convinzioni sui quali fondiamo la nostra concezione della vita - l'idea adeguata potrebbe essere quella che si avvicina di più ai nostri scopi, obiettivi e desideri, cioè quella più adeguata per raggiungerli.
Non sempre adoperiamo idee adeguate. A volte ne utilizziamo alcune che sono disfunzionali: cioè non corrispondono agli scopi che abbiamo e anzi, spesso sono proprio in conflitto con essi.
Lo stare male è il segnale che avverte di una divergenza dai nostri scopi.
Quando pensiamo abbandoniamo l'aspetto reale per passare al livello simbolico.
Le idee di cui parliamo sono interpretazioni della realtà e non copie della realtà.
Vengono espresse con il nostro dialetto personale e non con la lingua ufficiale. Sono più simili ai dipinti che alle fotografie, ai saggi più che agli articoli di cronaca, ai ricordi più che alle percezioni immediate.
Sono opinioni non fatti: appunto interpretazioni di un evento. Non corrispondono ai fatti e comprendono anche la formulazione di giudizi sui fatti stessi, cioè definizioni e valutazioni che diamo su quanto accade.
Un evento ci interessa di più se ha importanza non solo per quello che realmente è, ma anche se significa, rappresenta e simbolizza qualcosa per noi.
Lo valutiamo per i significati che gli attribuiamo al livello simbolico più che sul piano di realtà.
La conseguenza è che un episodio può essere valutato positivamente da alcuni e in maniera negativa da altri, favorevole oggi e avverso domani.
Tutto dipende da quali simboli o significati saranno in gioco quando esprimeremo un giudizio su di esso.
L'essere umano ha una propensione a passare al piano simbolico, forse per tentare di conoscere, capire e prevedere gli eventi stessi.